Giardini Mon Plaisir – B&B di charme a Trapani

Erice

Benvenuti a Erice,
uno dei borghi medievali più affascinanti d'Italia

Erice è una cittadina medievale protetta da un’antica cinta muraria che riporta indietro nel tempo ogni visitatore. Il suo nome deriva da Erix, figlio di Afrodite ucciso da Eracle, e sorge sul monte San Giuliano a 750 metri sul livello del mare, distante 15 chilometri da Trapani.
Grazie alla sua posizione geografica è possibile godere dei panorami più belli della città di Trapani e delle zone limitrofe. Infatti, nel 2014 è stata insignita della bandiera rossa dei borghi più belli d’Italia. Il suo stile medievale è testimoniato dalle piccole stradine tortuose, dagli archi tipicamente medievali, dai cortili e giardini decorati.
Erice è famosa anche per i folcloristici mercatini di Natale, allestiti su dei muretti chiamati “Balatari”, dove è possibile comprare prodotti artigianali come tappeti e ceramiche. La tradizione offre anche dei dolci tipici come le genovesi, realizzate con tanta cura da parte delle monache di clausura. Situato nella zona nevralgica di Trapani, Giardini Mon Plaisir, ti permette di raggiungere Erice senza difficoltà, anche tramite il servizio pullman extraurbano o grazie alle linee dell’autobus urbano, che ti accompagnano fino alla fermata della funivia, dal quale è possibile raggiungere la vetta della città.

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Il castello di Venere

Erice si presenta come un quadro ricco di dettagli da scoprire poco per volta. Il Castello di Venere a Balio è una delle principali attrazioni di Erice. Il castello fu costruito dai Normanni come fortezza e venne edificato sulle rovine di un vecchio santuario. Con la costruzione del Castello furono costruite anche le mura e le Torri del Balio, che un tempo erano collegate al castello con un ponte levatoio, oggi sostituito da una scalinata. Lo spettacolo godibile dall’alto è considerato uno dei più belli al mondo. È possibile scorgere il porto di Trapani, le isole Egadi, Marsala. Inoltre, quando le condizioni di visibilità sono perfette, si può scorgere a nord-ovest l’isola di Ustica ed a sud la sagoma di Pantelleria.
La Torre di Re Federico, una torre risalente alle guerre puniche, fu costruita da Federico III d’Aragona. La torre è alta 28 metri ed è possibile visitarla fino in cima tramite una scala di 108 gradini. La Torretta di Pepoli venne costruita nel 1870 su un picco roccioso sotto il Castello di Venere. Fu il Conte Agostino Pepoli, cultore e mecenate, a ideare e far costruire questo rifugio per i suoi studi e la meditazione. Si tratta di una Torre realizzata in stile Liberty. Nel corso degli anni il Conte Pepoli ospitò diversi personaggi di cultura tra cui l’archeologo Antonio Salinas e l’artista Alberto Favara. La Torre è stata inaugurata di recente e selezionata come Osservatorio di Pace e Faro del Mediterraneo. Le Mura Elimo-Puniche sono le antiche mura che avvolgono e proteggono la città, risalenti al VIII secolo a.C. Le mura vennero costruite dagli Elimi e poi rinforzate dai Punici e migliorate dai Normanni. Lo scopo delle mura che circondavano il lato nord-est della città, era quello di proteggere Erice dagli attacchi provenienti dall’unica parte scoperta. La fortificazione era composta da apposite torri di avvistamento, scale e aperture per consentire di camminare da una parte all’altra della cinta muraria. Alla cinta muraria, i normanni aggiunsero tre porte: Porta Trapani, Porta Spada e Porta Carmine.

Il castello di Venere

Erice si presenta come un quadro ricco di dettagli da scoprire poco per volta. Il Castello di Venere a Balio è una delle principali attrazioni di Erice. Il castello fu costruito dai Normanni come fortezza e venne edificato sulle rovine di un vecchio santuario. Con la costruzione del Castello furono costruite anche le mura e le Torri del Balio, che un tempo erano collegate al castello con un ponte levatoio, oggi sostituito da una scalinata. Lo spettacolo godibile dall’alto è considerato uno dei più belli al mondo. È possibile scorgere il porto di Trapani, le isole Egadi, Marsala. Inoltre, quando le condizioni di visibilità sono perfette, si può scorgere a nord-ovest l’isola di Ustica ed a sud la sagoma di Pantelleria.
La Torre di Re Federico, una torre risalente alle guerre puniche, fu costruita da Federico III d’Aragona. La torre è alta 28 metri ed è possibile visitarla fino in cima tramite una scala di 108 gradini. La Torretta di Pepoli venne costruita nel 1870 su un picco roccioso sotto il Castello di Venere. Fu il Conte Agostino Pepoli, cultore e mecenate, a ideare e far costruire questo rifugio per i suoi studi e la meditazione. Si tratta di una Torre realizzata in stile Liberty. Nel corso degli anni il Conte Pepoli ospitò diversi personaggi di cultura tra cui l’archeologo Antonio Salinas e l’artista Alberto Favara. La Torre è stata inaugurata di recente e selezionata come Osservatorio di Pace e Faro del Mediterraneo. Le Mura Elimo-Puniche sono le antiche mura che avvolgono e proteggono la città, risalenti al VIII secolo a.C. Le mura vennero costruite dagli Elimi e poi rinforzate dai Punici e migliorate dai Normanni. Lo scopo delle mura che circondavano il lato nord-est della città, era quello di proteggere Erice dagli attacchi provenienti dall’unica parte scoperta. La fortificazione era composta da apposite torri di avvistamento, scale e aperture per consentire di camminare da una parte all’altra della cinta muraria. Alla cinta muraria, i normanni aggiunsero tre porte: Porta Trapani, Porta Spada e Porta Carmine.

Le chiese

Erice è famosa anche per le sue chiese di stampo medievale tutte da visitare. Tra le più importanti possiamo citare le seguenti: Chiesa ex Monastero del SS. Salvatore, sorse nel 1290 nel palazzo dato in dono dal Conte Enrico Chiaramonte; Chiesa San Martino, costruita dal Conte Ruggero Normanno sulle basi di una chiesa pre esistente dedicata all’omonimo Santo; Chiesa di San Giuliano, edificata nel 1076 sotto il comando di Ruggero d’Altavilla come ringraziamento al Santo che lo aiutò a cacciare gli arabi da Erice; Chiesa ex Monastero San Carlo, complesso fondato nel 1617 come orfanotrofio; Chiesa di San Pietro, costruita intorno al 1363 in stile gotico e con navata unica; Chiesa San Domenico, è un complesso edificato alla fine del Quattrocento, ed è oggi un Auditorium e sede di due musei del Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana;

Erice tra mito e leggenda

Mitologia e leggenda avvolgono nel mistero questo piccolo borgo nel trapanese, attraversato nel corso dei secoli dalle culture e tradizioni di popoli dominatori. Secondo Tucidide, Erice fu fondata dai troiani, che unitisi alla popolazione autoctona, crearono il popolo degli Elimi. Per molti secoli Erice è stato un luogo ambito da marinai e naviganti, per via della sua posizione strategica, fino ad essere dominato dai cartaginesi e successivamente dall’Impero Romano e dagli Altavilla.
Erice inizia ad acquisire prestigio con la dominazione dei Normanni, i quali, oltre a rinominare la città con il nome di Monte San Giuliano, impreziosirono il luogo di nuove costruzioni civili e religiose. La vita monastica di quel tempo portò alla costruzione di vari monasteri sotto la guida delle famiglie locali. La presenza di palazzetti e case signorili testimoniano la ricchezza delle famiglie di quel tempo. Con la fine dell’epoca normanna-sveva, Erice passò da dominazione in dominazione fino al 1861 con l’avvento di Garibaldi e all’Unità d’Italia. Nel 1934 Erice riprende l’attuale nome. Il suo territorio, denominato Agro ericino, era costituito dall’attuale comune, quello di Valderice, Custonaci, San Vito lo Capo e Buseto Palizzolo.

Erice tra mito e leggenda

Mitologia e leggenda avvolgono nel mistero questo piccolo borgo nel trapanese, attraversato nel corso dei secoli dalle culture e tradizioni di popoli dominatori. Secondo Tucidide, Erice fu fondata dai troiani, che unitisi alla popolazione autoctona, crearono il popolo degli Elimi. Per molti secoli Erice è stato un luogo ambito da marinai e naviganti, per via della sua posizione strategica, fino ad essere dominato dai cartaginesi e successivamente dall’Impero Romano e dagli Altavilla.
Erice inizia ad acquisire prestigio con la dominazione dei Normanni, i quali, oltre a rinominare la città con il nome di Monte San Giuliano, impreziosirono il luogo di nuove costruzioni civili e religiose. La vita monastica di quel tempo portò alla costruzione di vari monasteri sotto la guida delle famiglie locali. La presenza di palazzetti e case signorili testimoniano la ricchezza delle famiglie di quel tempo. Con la fine dell’epoca normanna-sveva, Erice passò da dominazione in dominazione fino al 1861 con l’avvento di Garibaldi e all’Unità d’Italia. Nel 1934 Erice riprende l’attuale nome. Il suo territorio, denominato Agro ericino, era costituito dall’attuale comune, quello di Valderice, Custonaci, San Vito lo Capo e Buseto Palizzolo.

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