Marsala
una città dal "retrogusto" inconfondibile
Marsala è il quinto comune più grande della Sicilia, ma in quanto a prestigio è senza dubbio tra le città con più alto valore storico e culturale dell’isola.
Marsala si affaccia sul mare e sorge su Capo Boeo, la punta più estrema della Sicilia occidentale, a poca distanza dalle Isole Egadi con Favignana in primo piano. Il centro storico di Marsala parla della storia della città e della storia della nazione: attraversare Porta Garibaldi, la porta dal quale passò Giuseppe Garibaldi con i Mille, per continuare la passeggiata fino a Piazza della Repubblica, dove si affacciano la Chiesa Madre e il palazzo del Comune, è un’esperienza che ogni turista dovrebbe fare.
Oltre alle eccellenze vitivinicole, tra cui spicca il celebre vino liquoroso “il Marsala”, la città offre scenari esclusivi come la laguna dello Stagnone, la più grande della Sicilia, che comprende quattro isolette tra cui Mozia, l’antica città fenicia riconosciuta come Patrimonio culturale dell’UNESCO. Un luogo magico dove le Saline e i mulini a vento diventano protagonisti di un tramonto difficile da dimenticare.
Centro storico di Marsala
La storia di Marsala è strettamente legata a quella dell’antica Mozia. Nel IV secolo a.C. la popolazione cartaginese proveniente dalla vicina isola, distrutta dal tiranno di Siracura Dionisio, si unì alla gente della costa fondando Lilibeo, “città che guarda alla Libia”, nome derivante dalla sua vicinanza alla costa africana. In seguito i Cartaginesi furono sconfitti dai romani, che resero la città un importante porto commerciale del Mediterraneo. Dopo i Romani fu la volta degli Arabi, che chiamarono la città “Marsa Allah”, cioè porto di Dio, per via della sua importanza nel commercio marittimo. Quella araba è forse la cultura più radicata e presente nella tradizione di Marsala, che ha conservato e tramandato molte tracce attraverso la cucina e in tante parole del dialetto.
Il momento storico più importnate per la città fu l’11 maggio 1860, quando le truppe garibaldine sbarcarono al porto di Marsala liberando la Sicilia dalla dominazione borbonica. Questa data segnò il primo fondamentale passo verso l’Unità d’Italia, avvenuta un anno dopo.
La storia di Marsala è presente in ogni angolo e piazza della città. Passeggiando per il centro storico si può percepire una sensazione particolare: provate ad attraversare la città dalla Porta Garibaldi, autentico simbolo per i marsalesi, fino a giungere nella centralissima Piazza della Repubblica, dove c’è il palazzo Comunale e la maestosa Chiesa Madre. Una leggenda narra che la costruzione della Chiesa Madre avvenne dopo lo sbarco a Marsala, forzato per via delle condizioni avverse del mare, di una nave inglese colma di colonne corinzie, destinate alla realizzazione di una chiesa in onore di S. Tommaso di Canterbury. Questo episodio venne preso come una volontà divina, per cui venne avviata la costruzione della chiesa. Oggi è possibile ammirare un’elegante facciata impreziosita da statue e due campanili laterali.
Centro storico di Marsala
La storia di Marsala è strettamente legata a quella dell’antica Mozia. Nel IV secolo a.C. la popolazione cartaginese proveniente dalla vicina isola, distrutta dal tiranno di Siracura Dionisio, si unì alla gente della costa fondando Lilibeo, “città che guarda alla Libia”, nome derivante dalla sua vicinanza alla costa africana. In seguito i Cartaginesi furono sconfitti dai romani, che resero la città un importante porto commerciale del Mediterraneo. Dopo i Romani fu la volta degli Arabi, che chiamarono la città “Marsa Allah”, cioè porto di Dio, per via della sua importanza nel commercio marittimo. Quella araba è forse la cultura più radicata e presente nella tradizione di Marsala, che ha conservato e tramandato molte tracce attraverso la cucina e in tante parole del dialetto.
Il momento storico più importnate per la città fu l’11 maggio 1860, quando le truppe garibaldine sbarcarono al porto di Marsala liberando la Sicilia dalla dominazione borbonica. Questa data segnò il primo fondamentale passo verso l’Unità d’Italia, avvenuta un anno dopo.
La storia di Marsala è presente in ogni angolo e piazza della città. Passeggiando per il centro storico si può percepire una sensazione particolare: provate ad attraversare la città dalla Porta Garibaldi, autentico simbolo per i marsalesi, fino a giungere nella centralissima Piazza della Repubblica, dove c’è il palazzo Comunale e la maestosa Chiesa Madre. Una leggenda narra che la costruzione della Chiesa Madre avvenne dopo lo sbarco a Marsala, forzato per via delle condizioni avverse del mare, di una nave inglese colma di colonne corinzie, destinate alla realizzazione di una chiesa in onore di S. Tommaso di Canterbury. Questo episodio venne preso come una volontà divina, per cui venne avviata la costruzione della chiesa. Oggi è possibile ammirare un’elegante facciata impreziosita da statue e due campanili laterali.
"Il Marsala", primo vino DOC d'Italia
La nascita del vino Marsala è legata ad una storia che porta dritto in Inghilterra. Fu proprio un inglese a rendersi conto del potenziale dei terreni e dei vigneti marsalesi. John Woodhouse, un commerciante di Liverpool, fece sosta nel porto di Marsala a causa di una tempesta, che lo obbligò a deviare la sua rotta. Era il 1726 quando all’interno di una tipica osteria locale, gli fu offerto un bicchiere del miglior vino prodotto, che i contadini chiamavano il “perpetuum”. Da qui in poi, ammaliato dal gusto di quel vino, Woodhouse decise di espandere il mercato in Inghilterra per servirlo nei salotti più raffinati ed esclusivi.
Nel 1832 entra in gioco il primo imprenditore italiano, Vincenzo Florio. La famiglia Florio era una ricca famiglia di imprenditori e armatori. Sfruttarono le loro navi per commercializzare ed ampliare il mercato del vino in tutto il mondo. Crearono nuovi stabilimenti ed aziende vinicole e resero Marsala una città dallo stile borghese illuminista. Nel 1969, in seguito a diversi tentativi di plagio che danneggiarono l’immagine e la reputazione, il Marsala diventa orgoglio per tutta la città e per la Sicilia. Viene infatti riconosciuto come Denominazione di Origine Controllata, diventando il primo vino DOC d’Italia.
Una storia dal gusto internazionale, quella del Marsala, che è possibile assaporare grazie alle visite guidate nelle prestigiose cantine Florio e Pellegrino. Un itinerario inebriante fatto da racconti e degustazioni di vino, salumi e formaggi locali. In una città dove il vino la fa da padrone, non possono di certo mancare molte altre prelibatezze culinarie: immancabile una sosta in un tipico chioschetto di strada per gustarsi un panino con panelle o un pane “cunzatu” accompagnato da un bicchiere di vino. Per concludere al meglio il pasto, il consiglio è di provare una cassatella di fichi o un classico cannolo siciliano. Giardini Mon Plaisir, su richiesta, potrà portare la degustazione anche all’interno della propria villa senza farvi allontanare dall’elegante bordo piscina, per godere del piacere di un eccellente calice vino all’ombra di un ficus secolare.
I Musei e la nave punica
Marsala offre una notevole proposta, per quanto riguarda musei e reperti antichi, a beneficio dei visitatori interessati agli aspetti culturali di una vacanza in Sicilia.
Il Museo Archeologico Baglio Anselmi, che si trova sul lungomare boeo, è ospitato in un antico stabilimento vinicolo di Carloalberto Anselmi. All’interno del museo si trova il relitto di una nave punica, ritrovata fra il 1971 e il 1974 al largo di Marsala. Si tratta di una nave bellica risalente alla prima guerra punica, un pezzo unico al mondo.
Il Museo degli Arazzi poi è costituito da otto grandi arazzi fiamminghi risalenti al 1500, che raffigurano momenti della guerra di Tito contro i Giudei. Il Museo Whitaker si trova sull’isola di Mozia. Si tratta del primo museo punico siciliano che ospita i reperti archeologici scoperti dagli scavi di Whitaker. Il protagonista del museo è il Giovinetto di Mozia, una statua in marmo bianco accuratamente modellata e di riconosciuta bellezza.
Sul litorale dello Stagnone, in contrada Ettore Infersa, si trova il Museo del Sale. Immerso tra i mulini a vento: il museo ospita una serie di oggetti modellati con il sale, vari strumenti di lavorazione del sale e altre apparecchiature che illustrano il processo di produzione.
I Musei e la nave punica
Marsala offre una notevole proposta, per quanto riguarda musei e reperti antichi, a beneficio dei visitatori interessati agli aspetti culturali di una vacanza in Sicilia.
Il Museo Archeologico Baglio Anselmi, che si trova sul lungomare boeo, è ospitato in un antico stabilimento vinicolo di Carloalberto Anselmi. All’interno del museo si trova il relitto di una nave punica, ritrovata fra il 1971 e il 1974 al largo di Marsala. Si tratta di una nave bellica risalente alla prima guerra punica, un pezzo unico al mondo.
Il Museo degli Arazzi poi è costituito da otto grandi arazzi fiamminghi risalenti al 1500, che raffigurano momenti della guerra di Tito contro i Giudei. Il Museo Whitaker si trova sull’isola di Mozia. Si tratta del primo museo punico siciliano che ospita i reperti archeologici scoperti dagli scavi di Whitaker. Il protagonista del museo è il Giovinetto di Mozia, una statua in marmo bianco accuratamente modellata e di riconosciuta bellezza.
Sul litorale dello Stagnone, in contrada Ettore Infersa, si trova il Museo del Sale. Immerso tra i mulini a vento: il museo ospita una serie di oggetti modellati con il sale, vari strumenti di lavorazione del sale e altre apparecchiature che illustrano il processo di produzione.
La riserva dello Stagnone
La Riserva Naturale dello Stagnone si estende dalla grande insenatura della città di Marsala fino alla foce del fiume Birgi. All’interno sono comprese le isole di Mozia, Isola Grande, Schola e Santa Maria oltre che le saline costiere.
Quest’area è caratterizzata da acque calme e poco profonde, ideali per la produzione del sale. I fondali così bassi permettono anche di raggiungere a piedi alcune isole, godendo di un panorama esclusivo arricchito dalla presenza di fauna marina e numerose specie di uccelli che scelgono questi posti per nidificare. Un litorale vasto che consente di godere di una lunga passeggiata a piedi, o in bicicletta, mentre si osservano tutte le isole dello Stagnone una accanto all’altra. Uno spettacolo che unisce natura, storia e opere dell’uomo che fanno di questo luogo una meta preziosa.