Museo Agostino Pepoli di Trapani
Il Museo Pepoli si trova all’interno del convento dei Padri Carmelitani, la cui struttura risale al 1315, adiacente al Santuario della Santissima Annunziata, che ospita la marmorea statua della “Memoria di Trapani”, venerata dai trapanesi.
Dopo aver gustato una tipica colazione siciliana al Giardini Mon Plaisir, con una breve passeggiata, circa 200 metri, sarà possibile raggiungere uno dei musei simbolo di Trapani. Il Museo deve il proprio nome al Conte Agostino Pepoli, che nel 1906 decise di donare alla città di Trapani un patrimonio artistico e culturale dal riconosciuto valore, accorpando il nucleo di opere d’arte e reperti archeologici che oggi compone gran parte della mostra museale.
Le collezioni del museo
La collezione di Agostino Pepoli è composta da dipinti, gioielli, cimeli storici, reperti archeologici ed opere d’arte applicata che caratterizzano la cultura di stampo illuminista, propria del Conte trapanese.
Gli altri due importanti nuclei collezionistici, che completano il ricco patrimonio del Museo, sono stati donati dal Generale Giovan Battista Fardella e dal Conte Francesco Hernandez di Erice.
La collezione donata dal Generale Giovan Battista Fardella è costituita da dipinti del Cinquecento, del Seicento e del Settecento napoletano, che acquistò sul mercato antiquario tra il 1825 ed il 1830. La collezione del Conte Francesco Hernandez di Erice include dipinti, sculture in marmo, presepi, ceramiche, reperti archeologici che fu acquistata nel 1921.
L’allestimento del Museo avvenne negli anni sessanta da parte dell’architetto Franco Minissi. Ad oggi il Museo Pepoli rappresenta uno dei più importanti musei della Sicilia.
Il Museo è organizzato in tre sezioni principali: Dipinti ed Arti applicate; Sculture Rinascimentali; Memorie del Risorgimento.
Le collezioni del museo
La collezione di Agostino Pepoli è composta da dipinti, gioielli, cimeli storici, reperti archeologici ed opere d’arte applicata che caratterizzano la cultura di stampo illuminista, propria del Conte trapanese.
Gli altri due importanti nuclei collezionistici, che completano il ricco patrimonio del Museo, sono stati donati dal Generale Giovan Battista Fardella e dal Conte Francesco Hernandez di Erice.
La collezione donata dal Generale Giovan Battista Fardella è costituita da dipinti del Cinquecento, del Seicento e del Settecento napoletano, che acquistò sul mercato antiquario tra il 1825 ed il 1830. La collezione del Conte Francesco Hernandez di Erice include dipinti, sculture in marmo, presepi, ceramiche, reperti archeologici che fu acquistata nel 1921.
L’allestimento del Museo avvenne negli anni sessanta da parte dell’architetto Franco Minissi. Ad oggi il Museo Pepoli rappresenta uno dei più importanti musei della Sicilia.
Il Museo è organizzato in tre sezioni principali: Dipinti ed Arti applicate; Sculture Rinascimentali; Memorie del Risorgimento.
Gli interni del museo
Gli interni del Museo sono monumentali e austeri, e vengono animati dalla dinamica e scenografica architettura dello scalone, impreziosito dal marmo trapanese. I marmi trapanesi, le opere tardo-rinascimentali e barocche costituiscono il cuore del complesso.
All’interno del museo possiamo percepire l’evoluzione dell’arte nel tempo, osservando i reperti archeologici, le arti decorative, le ceramiche, ed apprezzare le maioliche caratterizzanti la pavimentazione del museo.
Tra le opere più importanti troviamo una pavimentazione raffigurante la mattanza del tonno, che rappresenta un periodo cruciale della pesca e della cultura del territorio trapanese.
I coralli
Proseguendo l’esperienza all’interno del Museo Pepoli possiamo restare piacevolmente stupiti dalle sculture realizzate con il corallo rosso, sculture realizzate in oro, presepi e oreficeria. La parte dedicata all’oreficeria comprende gioielli appartenenti al tesoro della Madonna di Trapani, argenti della tradizione trapanese e soprattutto alcune pregevoli opere in corallo. Il corallo era un materiale molto utilizzato, e Trapani rappresentava un importante centro di produzione e lavorazione.
Tra i reperti archeologici di maggior spicco, il Museo Pepoli ospita diversi cimeli risorgimentali e garibaldini, che testimoniano la partecipazione della provincia all’Unità d’Italia, tra cui una ghigliottina di epoca borbonica, e il vessillo del piroscafo “Il Lombardo”, che sbarcò i Mille a Marsala.
Nel corso degli anni, il Museo Pepoli ha ospitato diverse mostre, tra cui nel 2008 anche una mostra di Caravaggio, con l’esposizione di 14 opere del pittore. Dal 2010 il Museo è denominato Museo interdisciplinare Regionale Agostino Pepoli.
I coralli
Proseguendo l’esperienza all’interno del Museo Pepoli possiamo restare piacevolmente stupiti dalle sculture realizzate con il corallo rosso, sculture realizzate in oro, presepi e oreficeria. La parte dedicata all’oreficeria comprende gioielli appartenenti al tesoro della Madonna di Trapani, argenti della tradizione trapanese e soprattutto alcune pregevoli opere in corallo. Il corallo era un materiale molto utilizzato, e Trapani rappresentava un importante centro di produzione e lavorazione.
Tra i reperti archeologici di maggior spicco, il Museo Pepoli ospita diversi cimeli risorgimentali e garibaldini, che testimoniano la partecipazione della provincia all’Unità d’Italia, tra cui una ghigliottina di epoca borbonica, e il vessillo del piroscafo “Il Lombardo”, che sbarcò i Mille a Marsala.
Nel corso degli anni, il Museo Pepoli ha ospitato diverse mostre, tra cui nel 2008 anche una mostra di Caravaggio, con l’esposizione di 14 opere del pittore. Dal 2010 il Museo è denominato Museo interdisciplinare Regionale Agostino Pepoli.